Home 9 In evidenza 9 Chat GPT: l’Intelligenza Artificiale Generativa.

Chat GPT: l’Intelligenza Artificiale Generativa.

universo virtuale

Difficile non essersi ancora imbattuti in almeno un contenuto su Chat GPT (Generative Pretrained Transformer). Un nome non incoraggiante per un’applicazione che ha l’ambizione di parlare come una persona.

Non è un motore di ricerca

Una ricerca digitata su Google produce una serie di link con diversi gradi di pertinenza: un’evolutissima enciclopedia multi-fonte che non genera contenuto, limitandosi a classificarlo. Se l’input fosse scrivi un Haiku d’amore, il motore non sarebbe in grado di produrne uno originale, il che, insieme a molto altro, è quello che fa chat GPT, ovvero

una chat alimentata dall’intelligenza artificiale progettata e addestrata per simulare conversazioni in linguaggio naturale, dotata di capacità di autoapprendimento.

Se Google è erudito, questa applicazione vorrebbe diventare il più erudito tra gli esseri umani.

Come limite, il cielo

Puoi chiederle praticamente tutto – tesi di laurea, spiegazioni sui computer quantistici per bambini di sei anni, idee per il compleanno dei figli – o sottoporre problemi tecnici.  Se la domanda è incompleta, lei – o lui – potrebbe a sua volta richiederti chiarimenti, inoltre ricorderà il contesto e quanto è già stato detto prima, declinando domande inappropriate o potenzialmente pericolose per l’utente. Chat GPT ha infatti una buona consapevolezza delle umane questioni etiche, e le sue risposte contemperano legalità, comune buon senso e persino rispetto delle emozioni.

Sa anche essere pedante, ma a fin di bene. Alla mia richiesta di comporre un sonetto di tre righe, risponde come una prof.

La sua migliore qualità è tuttavia imparare dall’interazione con gli utenti, ai quali viene richiesto un feedback su ciascuna risposta in cambio dell’accesso gratuito.

Perché tutti ne parlano

L’IA non è una novità assoluta, ma nessuna applicazione, Siri e Alexa comprese, era ancora riuscita ad entrare nel cuore dell‘utente medio. Si tratta infatti del primo software con cui è possibile interagire in un linguaggio praticamente indistinguibile da quello delle persone.

La sua formazione è umanistica, nel senso che comprende e restituisce gli attributi del nostro essere umani, come l’ironia. Se non riesci ad accedere a causa delle troppe richieste, commenta così:  

Ho sentito che i server di ChatGPT sono lenti perché stanno cercando di insegnare all’IA come essere paziente!

Lanciata a fine novembre 22, nei primi 5 giorni Chat GPT ha conquistato ciò che FB ha impiegato un anno a fare, cioè un milione di utenti, mentre ad oggi ne registra 100 milioni, scalati in modo molto più rapido di quanto abbia fatto Tiktok.

Che scuole ha fatto

L’applicazione è stata nutrita di 45 terabyte di testo proveniente dal web – tra libri, articoli e wikipiedia – per un totale di 570 miliardi di parole, dopodiché è iniziata la formazione, basata su un modello di apprendimento da feedback umano (Learning from Human Feedback, o RLHF).

Formatori in carne e ossa hanno fornito conversazioni nelle quali interpretavano entrambi i ruoli – l’utente e l’assistente di IA. Nella fase successiva, le risposte della chat ad una stessa domanda venivano classificate in base alla qualità, in modo che l’Intelligenza potesse autoapprendere e perfezionarsi, in un processo iterativo.

Un modello di rinforzo positivo non molto diverso da quello utilizzato nella didattica e persino nell’addestramento dei cani.

Cosa farà da grande

Chat GPT non sembra avere grandi ambizioni, e non dimentica mai chi è (fa bene a ricordarlo anche a noi).

Al contrario Open AI, l’organizzazione no profit che l’ha sviluppata, ha per lei grandi progetti, tutti finalizzati a migliorare il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Si ipotizza il suo impiego per:

  • il miglioramento del servizio clienti automatico;
  • le traduzioni e la scrittura creativa;
  • la didattica – anche se nelle scuole di NY l’accesso agli studenti è già stato bloccato;
  • l’identificazione di nuove tendenze della società e i sondaggi;
  • il copywriting pubblicitario e il Social Media Marketing;
  • il supporto alla stesura del codice per la programmazione informatica.

Più che quello che può fare, è difficile immaginare quanto non potrà fare, al punto che si contano già le professioni a rischio.

Otto lavori che ChatGPT e AI rischiano di far saltare

Nessuno è perfetto

Chat GPT ha dei limiti, ma anche molte risorse per superarli. Attualmente, essi sono:

  • conoscenza limitata degli avvenimenti recenti (poco indicato per scorrere le news in pausa pranzo..).
  • il suo campo d’azione è ristretto al linguaggio, non potendo produrre suoni, video o grafiche;
  • per sua stessa ammissione, le informazioni potrebbero non essere sempre accurate, perché ChatGPT è in grado di ricavare risposte esclusivamente dal suo corpus di addestramento, e non da fonti esterne.

Ma il suo più grande limite potremmo essere noi, o meglio l’uso che decideremo di farne. Open AI sembra essere consapevole del rischio e ci sta lavorando:

Non vogliamo che ChatGPT venga utilizzato per scopi fuorvianti nelle scuole o altrove, quindi stiamo già sviluppando mitigazioni per aiutare chiunque a capire se il testo è stato generato da quel sistema.

Mentre i più saggi affermano

Invece di ignorarla o metterla al bando, dovremmo imparare a interagire in modo sicuro e proficuo.

Kate Darling, research scientist, MIT Media Lab.

Software e controsoftware

Mentre OpenAI sta pensando di filigranare i testi prodotti dalla chat, permettendo così di identificarne l’ “autore”, è scattata la App che la smaschera.

GPTZero

decifra in modo rapido e efficiente se un testo è stato scritto da un umano o dall’Intelligenza Artificiale.

spiega lo sviluppatore Edward Tian, che aggiunge

Noi umani meritiamo di saperlo!

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