Illuminare gli angoli nascosti del web

Affidare le ricerche online soltanto motori di ricerca più noti può limitare le nostre prospettive e farci perdere opportunità. Ti parliamo della “via meno battuta”.
Il mito della caverna
Platone immaginava prigionieri incatenati, condannati sin dall’infanzia a guardare il mondo esterno soltanto attraverso le sue ombre proiettate su un muro. Per loro, la realtà era un assaggio fatto di sagome a due dimensioni e rumori indistinti.
Quando diamo l’esclusiva delle nostre ricerche online ai soliti noti, trascurandone altri, può accadere anche a noi.
Il fenomeno è noto come bolla dei filtri ed è uno dei motivi per cui i risultati sono sempre così allineati alle nostre aspettative. La bolla è di fatto un sottoprodotto, o danno collaterale, degli stessi algoritmi che ci profilano, tenendo conto di preferenze e interessi manifestati in precedenza.
Il risultato?
I millennial visualizzano solo contenuti per millennial, e così via per liberali, conservatori, populisti, no vax, terrapiattisti e molto altro. Se vivi in una bolla, tenderai a credere che il mondo sia la bolla, proprio come i prigionieri nella caverna, e troverai soltanto conferme alle tue tesi. Mai dubbi.
Nel tempo, le idee si polarizzano e possono radicalizzarsi. Come da un lavaggio con il programma dei delicati, il cervello può uscirne ripulito dal pensiero critico senza accorgersene.
Cosa NON hai trovato?
E’ la domanda del motore di ricerca sperimentale Million Short, che mette a disposizione alcuni filtri per eliminare i fattori condizionanti dai risultati delle ricerche. Puoi:
- Eliminare dai risultati da 100 a 1 milione di siti e avere accesso a quanto normalmente rimane invisibile. Utile non solo per liberarsi dal mainstream, ma anche per approfondimenti specialistici su argomenti poco trattati;
- Escludere i siti di e-commerce e quelli con annunci sponsorizzati;
- Scegliere il Paese di pertinenza dei risultati.
La “via meno battuta” è proposta come valore culturale ed espressione di pluralismo: al posto di algoritmi opachi, rispetto della privacy e eliminazione di logiche manipolatorie.
Un posizionamento ideologico che ha anche risvolti pratici, perché utilizzando sempre Google, puoi perderti letture interessanti, nuovi fornitori, piccole imprese locali, progetti e idee inedite, persino offerte che ti farebbero risparmiare, solo perché non rispondono a logiche SEO, o non hanno budget per gli annunci a pagamento.
Come finisce il mito della caverna
Uno dei prigionieri si libera dalle catene e finalmente scopre la verità. Sente il dovere morale di comunicare la scoperta ai compagni e di liberarli. Ma l’esortazione a cogliere il vero nella sua pienezza si scontra con la derisione dei compagni, che lo ritengono un folle, e che mai si arrischierebbero ad abbandonare la comodità delle loro certezze.
C’è molto di più di quanto riusciamo a vedere, a patto di non avere paura di aprire gli occhi.
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